Scacchiera e Bang

-Memoria è linea- 

"Between the line" è il nome che l'architetto Daniel Libeskind da al suo progetto: l'ampliamento del museo ebraico di Berlino.

Il progetto di Libeskind ha una forte connotazione simbolica, i due edifici apparentemente divisi sono in realtà profondamente legati, l'accesso al primo non è raggiungibile se non si passa dal secondo, infatti per accedere alla nuova ala bisogna passare per una via interrata collocata in un vuoto di cemento che collega ambedue gli edifici, questa scelta progettuale sta a simboleggiare il legame che esiste tra le due storie.
Il progetto di sviluppa su tre assi: l'Asse dell'olocausto che porta alla Torre dell'Olocausto, una torre alta circa 20 metri in cemento dove la luce arriva dall'alto ma non scalda, l'Asse dell'esilio che conduce al Giardino dell'Esilio, uno spazio aperto che contiene 49 piloni inclinati di 12 gradi, l'inclinazione serve a destabilizzare lo spettatore, l'ultimo asse è l'Asse della continuità che porta agli altri livelli.
I tre assi sono un chiaro esempio di simbolismo, rappresentano i diversi destini del popolo ebraico.





































Il Bang di questo progetto è sicuramente la linea: la pianta è formata da una linea frammentata "a zig zag"e una linea retta che interseca a volte la prima formando dei "voids" vuoti in cemento.
La prima linea, più frammentata e distorta sta a rappresentare la storia dell'umanità così com'è, la seconda, lineare, rappresenta la storia dell'umanità come sarebbe dovuta essere.
 I "voids" che si creano sono quasi tutti vuoti, l'unico utilizzato contiene l'istallazione dell'artista israeliano Menashe Kodihman costituita da 10.000 volti in acciaio posti sul pavimento, chi cammina su questi volti è destabilizzato sia dallo stridio che risuona su tutte le pareti sia dalla precarietà dell'equilibrio.
Tutto il progetto è stato pensato al fine di raccontare sensorialmente il dolore della popolazione ebraica.



"Il progetto, che è stato concepito un anno prima della caduta del Muro di Berlino, era basato su tre concetti che hanno guidato la fondazione del museo: in primo luogo l’impossibilità di comprendere la storia di Berlino senza capire l’enorme contributo intellettuale, economico e culturale da parte del cittadini ebrei di Berlino, in secondo luogo, la necessità di integrare fisicamente e spiritualmente il significato dell’Olocausto nella coscienza e nella memoria della città . In terzo luogo, che solo attraverso il riconoscimento della cancellazione della vita ebraica a Berlino, la storia di Berlino e dell’Europa possono avere un futuro umano.” (Dalla relazione di progetto di Daniel Libeskind)







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